L'attaccante: "L'Europeo? C'è preoccupazione ma dobbiamo essere razionali. Con due occasioni un gol lo faccio". Darmian: "Dobbiamo ancora crescere, troppe disattenzioni"
Graziano Pellè e il mondo che gli gira intorno. A cominciare da Parigi. "Stiamo vivendo questo periodo come il mondo. C'è tanta tristezza e rabbia. E' un momento delicato. Ci saranno delle parti chiamate in causa per lavorare. Per l'Europeo, la preoccupazione c'è, ma non solo nel calcio. Comunque risolverei problemi con razionalità, senza agire con ignoranza. Tutto ciò che può accadere non riguarda solo lo stadio; può succedere anche a un ristorante o per strada, ma non è che non si possono fare più partite o non passeggiare. Bisogna avere fiducia. Non arrendersi. Ad esempio martedì prossimo, Inghilterra-Francia, se è fatta in sicurezza, è giusto che si giochi. Non farla significherebbe dargliela vinta. Io vivo in Inghilterra e ho vissuto in Olanda, e ho sempre apprezzato di unire diverse idee, diverse religioni e stili di vita. Questi fatti accaduti sono da estremisti. Prima di giudicare bisogna non agire da ignorante come potrei essere io e ragionare con razionalità, però bisogna agire".
PELLINHO —
Sul fronte della Nazionale spiega: "Non mi piace dire che all'estero
sono più bravi di noi a scovare giocatori. Anche prima di sfondare
pensavo di essere bravo. Ho avuto la fortuna di prenderla un po' larga,
ma se mi fossi chiamato Pellinho non so come sarebbe stata la mia
carriera. Anche da parte dei giornalisti, ci dovrebbe essere uno spirito
più vicino all'Italia. Su questo dobbiamo migliorare. L'ingese lo parlo
bene, l'olandese pure. Mi riesce difficile immaginare critiche a
Gerrard come noi facciamo con Pirlo".
REGALO A EDER —
Saputo poi del compleanno odierno di Eder, Pellè aggiunge: "Il regalo a
Eder glielo faccio martedì: un bell'assist. Prima me lo fa lui e poi lo
faccio io. Io punto fermo? Proverò sempre a fare il massimo per esserlo,
bisogna dimostrarlo in ogni partita. Farò del mio meglio. Da un
attaccante ci si aspetta tanto: fare gioco di squadra e fare gol. Contro
il Belgio, ad esempio, la patita può essere esaminata da vari punti di
vista, poteva essere anche più netto il risultato, ma abbiamo fatto
buone cose e possiamo migliorare. Il Belgio è una grande squadra, ma
nella fase finale non ci saranno squadre facili da battere. Non siamo da
meno. Se avessi fatto gol subito sulla palla di Candreva, il giudizio
su di me cambiava. Ora si dice: "Pellè lavora per la squadra spalle alla
porta, deve fare di più". Io invece voglio fare sempre gol e mi
sacrifico. Lo faccio al Southampton, così come in Nazionale. Devo essere
ancora più pericoloso. Con due occasioni a partita un gol lo faccio, so
di essere pericoloso, ma devo parlare con i fatti. Italia finora
sconfitta contro squadre vere? Io sono orgoglioso come la maggior parte
degli italiani. Fino al 95' non direi mai che una squadra è più forte di
noi. Il Belgio ha vinto, ma è stata una gara decisa da episodi, così
come col Portogallo. Ma sono fiducioso. In primavera giocheremo contro
Spagna e Germania? Non si può tornare più indietro. Ha deciso il mister,
io sono contento, meglio scoprire subito gli errori che si fanno. Sono
tutte favorite, poi provare a riaffrontarle e batterle. Non siamo
inferiori a nessuno. Il ritiro lungo? Ben venga, servirà per migliorare
certi aspetti. Lavoriamo dal punto di vista tattico e siamo migliorati,
dobbiamo crescere nella gestione della partita e nella personalità. Ora
però dobbiamo fare i fatti, già con la Romania. Servirà non tanto per il
gruppo, siamo ben assortito e vogliosi. Con Conte o ti comporti in un
certo modo oppure sei fuori... Insigne e Berardi? Decide lo staff. Se a
fine stagione meriteranno la maglia azzurra, non credo ci siano porte
chiuse. Il mister è intelligente darà spazio anche a loro".
Futuro —
Titoli di coda sul futuro. "Il contratto scade nel 2017, l'Italia è
bellissima e mi manca. Il campionato ha avuto un ribasso, ma adesso sta
dimostrando una crescita. Prima veniva snobbato. Poi la Juve in
Champions e le altre in Europa League lo hanno risollevato. Nel giro di
pochi anni sarà un tra i più belli al mondo. Nostalgia c'è sempre e io
sono nostalgico. Certo, in Inghilterra sto benissimo, ma chi vivrà
vedrà".
Darmian — Dall'Inghilterra alla Nazionale, Matteo Darmian prova a parlare di tutti. "Sui fatti di Parigi non ci sono parole. Voglio fare le condoglianze alle famiglie, bisogna stare vicini alla Francia e ai francesi". Poi vira sul calcio. "In Inghilterra l'esperienza è partita nel modo migliore. Mettermi in gioco in un altro campionato in un altro Paese ti aiuta a crescere. In Premier il campionato è più fisico e meno tattico. Il ritmo? Se le squadre si chiudono è difficile avere ritmo, quindi lì essendoci meno tattica è più facile averne. Comunque anche Van Gaal sta attento alla tattica. Rispetto all'Italia, c'è meno attenzione all'alimentazione. La Serie A comunque quest'anno è combattuta e fa piacere vedere in tanti a lottare per lo scudetto"
Darmian — Dall'Inghilterra alla Nazionale, Matteo Darmian prova a parlare di tutti. "Sui fatti di Parigi non ci sono parole. Voglio fare le condoglianze alle famiglie, bisogna stare vicini alla Francia e ai francesi". Poi vira sul calcio. "In Inghilterra l'esperienza è partita nel modo migliore. Mettermi in gioco in un altro campionato in un altro Paese ti aiuta a crescere. In Premier il campionato è più fisico e meno tattico. Il ritmo? Se le squadre si chiudono è difficile avere ritmo, quindi lì essendoci meno tattica è più facile averne. Comunque anche Van Gaal sta attento alla tattica. Rispetto all'Italia, c'è meno attenzione all'alimentazione. La Serie A comunque quest'anno è combattuta e fa piacere vedere in tanti a lottare per lo scudetto"
NAZIONALE —
Poi Darmian passa alla Nazionale. "Per essere alla pari delle grandi
occorre migliorare sotto tutti i punti di vista, a livello
internazionale sono i dettagli che fanno la differenza. Una
disattenzione può cambiare la partita. Occorre concentrazione per 90'.
Col Belgio per 65' c'è stata una buona Italia. Io e De Sciglio? Nessuno
ha il posto fisso e Conte lo ha fatto capire a tutti. Occorre fare bene
col club. Certo, per noi difensori perdere e subire tre gol non fa
piacere. Sono state disattenzioni nostre, possiamo e dobbiamo
migliorare. Le critiche fanno parte del nostro mondo. Abbiamo provato
tanti moduli. Io preferisco giocare a destra, ma sono a disposizione e
posso adattarmi a sinistra. Con un riferimento davanti è più facile che a
tutta fascia. Non contano i moduli ma la cattiveria e la determinazione
con cui viene interpretato". La chiusura è su Pellè. "Col Southampton a
noi dello United ha fatto due gol e ci ha fatto soffrire, per fortuna
abbiamo vinto (3-2 il finale). Graziano mi ha sorpreso. E' un ottimo
attaccante, un punto di riferimento importante per noi. Se siamo i
difficoltà sappiamo che possiamo contare su di lui, ci dà una mano anche
in fase difensiva". E lui, da difensore, ringrazia.
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