Massimiliano Allegri l’ha ripetuto per intere
settimane: "Datemi il centrocampo titolare e vedrete un’altra Juventus".
A giudicare dai numeri aveva ragione lui, perché con i tre moschettieri
in campo è diventata tutta un’altra musica. L’inizio di stagione è
stato complicato dagli infortuni: l’unico che non si è mai fermato è
Paul Pogba, sempre presente nelle 17 partite stagionali (16 delle quali
da titolare). Per giocare accanto a Claudio Marchisio e Sami Khedira
però ha dovuto attendere parecchio: Inter-Juve 0-0 del 18 ottobre. Da
allora, con il terzetto al completo in mezzo al campo la Juventus non ha
mai perso, né in Italia né in Europa: in 5 partite, il bilancio è di 3
vittorie e 2 pareggi. Non a caso mancavano sia il tedesco sia il
Principino nel naufragio di Sassuolo, unica sconfitta bianconera
nell’ultimo mese e mezzo. Di sicuro il terzetto al completo rappresenta
un valore aggiunto, che però deve dare un contributo ancora maggiore in
fase realizzativa per poter reggere il confronto con il centrocampo
bianconero degli ultimi quattro anni, portatore sano di valanghe di gol.
Punti raddoppiati —
La semplicità e il senso tattico di Khedira, la classe e la forza fisica
di Pogba, le geometrie e la solidità di Marchisio. Qualità che messe
tutte insieme possono cambiare il volto di una stagione e semplificare
la rincorsa a un posto in Champions League, obiettivo minimo anche per
una Juventus in formato normal come quella di quest’anno. Khedira è
rientrato il 30 settembre (Juventus-Siviglia), Marchisio il 18 ottobre:
non a caso da quando ha fatto debuttare il tedesco in campionato
(Juve-Bologna del 4 ottobre) la Signora in campionato ha fatto 13 punti
(in 6 partite) contro i 5 nello stesso numero di gare di inizio
stagione. La percentuale di successi sale dal 41,7% in assenza di uno o
più dei tre al 60% quando ci sono tutti. Più alta anche la media punti:
da 1,5 a 2,2 a partita.
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