Il centravanti incastrato dalle intercettazioni telefoniche in un colloquio con un amico pregiudicato: "Finiranno per fotterlo: appena mette il naso fuori, si fa massacrare. Gli ho detto: 'se vuoi che il video venga distrutto, chiami il mio amico e te la vedi solo con lui' "
Si aggrava la posizione di Benzema. Almeno dal
punto di vista mediatico. Dopo i primi stralci di intercettazione
pubblicati ieri dalla radio Europe1, arriva l’affondo dell’Equipe.
Il quotidiano sportivo francese, oggi, completa il quadro della
telefonata finita al centro del caso di ricatto ai danni di Valbuena.
Conversazione avvenuta la sera del 6 ottobre, durante il ritiro della
Francia a Clairefontaine, tra la punta del Real Madrid e l’amico
d’infanzia che gli aveva chiesto di fare da intermediario per
l’estorsione da 150mila euro. Benzema, in realtà, non affronta mai
apertamente la questione dei soldi, ma al telefono parla del collega di
nazionale in termini sprezzanti: "Finiranno per fotterlo, se lo mangiano
vivo".
Ambiguità —
Benzema, durante la chiacchierata con l’amico malavitoso, continua
vantandosi del fatto che se si fosse trattato di un video con lui
dentro, lo scandalo sarebbe stato maggiore, prima di aggiungere: “In
ogni caso, così gli stronchi la carriera. Appena mette il naso fuori, si
fa massacrare. Gli ho detto che non è una questione di gossip, ma di
fierezza”. Il giocatore del club spagnolo semina ambiguità anche quando
racconta di aver sottolineato a Valbuena di non affidarsi ad altre
persone: “Gli ho detto, niente intermediari, niente avvocati, niente
amici, niente polizia. Se vuoi che il video venga distrutto chiami il
mio amico, te la vedi con lui e non mandi nessuno al tuo posto”. Poi,
sempre parlando della conversazione avuta con Valbuena, Benzema
racconta: “Mi ha chiesto se il video magari viene fuori durante l’Euro e
gli ho risposto che sarebbe il momento ideale. Se io avessi un video
del genere non ti chiederei neanche soldi, lo venderei ai giornalisti”.
Ma nei venti minuti abbondanti di telefonata con l’amico d’infanzia, che
in passato finì in carcere per rapina, spunta anche il consiglio dato a
Valbuena di non pagare: “Mi ha chiesto cosa farei al suo posto e gli ho
detto che se è solo una questione di gossip, una volta che hai
avvertito i familiari e che se ne fregano della cosa, puoi anche
lasciare che il video venga diffuso”.
Innocenza —
In ogni caso, quello di Benzema non è proprio un atteggiamento in linea
con i principi sottoscritti nel giugno 2013 quando il c.t. Deschamps
sottopose ai Bleus una carta etica, che imponeva l’esemplarità. Il
tecnico non ha convocato entrambi i giocatori. Scelta giustificata con
lo stato psicologico non adeguato di Valbuena e l’infortunio, reale, di
Benzema. In realtà anche un espediente per non prendere posizione nella
diatriba aperta con l’intervento del ministro dello sport, Patrick
Kenner che vorrebbe escludere dalla nazionale ogni giocatore indagato.
Ma Benzema è difeso dal presidente federale che fa valere la presunzione
d’innocenza.
Scandalo —
Il problema è che l’inchiesta potrebbe durare a lungo, anche oltre
l’Europeo che la Francia organizza dal 10 giugno, complicando il rebus
delle convocazioni finali. Valbuena e Benzema per ora non possono
entrare in contatto per decisione del magistrato che guida le indagini,
ed entrambi costituiscono due punti di riferimento della Francia di
Deschamps. E anche se la giustizia dovesse scagionare Benzema, non è
detto che lo scandalo non avrà comunque ripercussioni sportive, visto il
tono poco rispettoso con cui la punta del Real parla del compagno di
squadra. D’altronde, l’avocato di Valbuena precisa: “Se tutto ciò
dovesse confermarsi, di certo non lo considererà come un amico”.

Manovra —
Per il legale di Benzema, invece, la fuga di notizie e la pubblicazione
delle intercettazioni sono una manovra per influenzare la testimonianza
di Valbuena che sarà interrogato solo nei prossimi giorni e si è
costituito parte civile per avere accesso al fascicolo. Nel frattempo,
il c.t., che ha imposto ai suoi giocatori di non parlare dell’argomento,
deve fare i conti anche con la presa di posizione dell’Equipe che bolla
la situazione come “insostenibile”, ricordando che in passato molti
giocatori furono sanzionati sportivamente per motivi meno gravi. O per
lo meno, senza risvolti giuridici.
Nessun commento:
Posta un commento