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venerdì 6 novembre 2015

De Laurentiis scatenato: "La Figc non serve a nulla. Serie A a 16 squadre"

L’attacco alla Federazione (e alla Covisoc). Le parole sulla B (“Perché dobbiamo pagarla noi?”). E poi i complimenti a Sarri, il caso-Parma, i rimpianti per Verratti: in Lega Calcio il presidente napoletano ne ha per tutti...


 

 Aurelio De Laurentiis, 66 anni, presidente del Napoli dal 2004 (Reuters)Aurelio De Laurentiis, 66 anni, presidente del Napoli dal 2004

 

Dall’accoppiata Covisoc-Figc (“Non servono a nulla”) alla Serie B (“Perché dobbiamo pagarla noi?”), passando per il San Paolo (“Il progetto è stato consegnato il 15 luglio) e Marco Verrati (“L’ho lasciato al Psg con dispiacere”). Non è la prima volta che a una riunione di Lega, a Milano, Aurelio De Laurentiis regala il momento più movimentato della giornata, spaziando, non senza polemiche, su un po’ tutti i temi caldi del calcio di oggi. A partire, appunto, da tutti i principali campionati: “La A deve essere a 16, basta con squadre che salgono un anno e poi spariscono solo per prendere i soldi dei diritti tv. E poi servono garanzie per evitare casi-Parma”. A questo punto il presidente del Napoli sale di livello, mettendo il movimento-calcio italiano nel mirino: “E’ il risultato di tanti compromessi tra cose sbagliate che ci portiamo dietro da anni. Serve resettare tutto”. 

SALARY CAP IN B E LEGA PRO — Poi tocca alla B: “Perché dobbiamo pagarla noi? Che ci pensasse lo Stato. Quel campionato, così come la Lega Pro, perché devono esistere con i soldi degli altri?. In questi due tornei serve il salary cap. In più bisognerebbe trasferire lì le giovanili. Non sarebbero seconde squadre, piuttosto stabilirei che devono essere tutti italiani in C ed europei in B, con un massimo di 22 anni”. Finalmente, De Laurentiis arriva alla sua creatura: “Il Napoli è sempre stata amata dal popolo, si diverte a giocare senza paura. E finalmente! Forse prima la paura era una scusa degli allenatori precedenti. Quanto a Sarri, sa insegnare e spiegare come massimizzare le loro capacità”. Altro capitolo: il ruolo del regista; “Ho sempre desiderato averne uno, ho lasciato Verratti al Psg con dispiacere. Da febbraio mi interessavo a Valdifiori. E per fortuna abbiamo anche Jorginho. Il top resta Pirlo, che peraltro è l’esempio del senza vergogna visto che se lo scambiano squadre che lottano per lo scudetto da sempre”. Sul mercato di gennaio, invece, solo certezze: “A gennaio chi vado a prendere? Gente che magari disturba perchè gioca poco? Gabbiadini resta e gli proporrò anche un allungamento del contratto”. In chiusura, prima il calcio femminile (“Faccio la squadra del Napoli quando Tavecchio passerà professioniste le donne”), quindi lo scudetto: “Capiremo chi vincerà il titolo a metà marzo, non prima”..

 


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