Lo storico tecnico dei Gunners lancia l'allarme sul doping nel calcio: "Viviamo in un periodo nel quale si glorifica il vincitore senza considerare i mezzi che ha usato per raggiungere il risultato"
"Non ho mai considerato l'ipotesi di alterare
artificialmente le prestazioni della mia squadra, ma sono sicuro che nel
corso degli anni l'Arsenal abbia affrontato molte squadre che sul tema
hanno una diversa opinione". Queste le dichiarazioni shock rilasciate da
Arsène Wenger in un'intervista a L'Equipe Sport and Style.
Il navigato tecnico francese, sulla panchina dell'Arsenal dal 1996, si
è scagliato contro i principi diffusi dallo sport attuale pur di
raggiungere la vittoria: "Cerco sempre di restare fedele ai miei
principi e di trasmetterli ai giocatori che alleno. Sono nel calcio da
decenni e non ho mai chiesto ai miei calciatori di fare un'iniezione per
migliorare illecitamente le prestazioni. Ma non tutti si comportano in
questo modo".
Disposti a tutto —
Poi ha proseguito: "Per me la bellezza dello sport risiede nel fatto che
tutti vogliono vincere ma alla fine è soltanto uno che riesce a farlo.
Viviamo però in un periodo nel quale si glorifica il vincitore senza
considerare i mezzi che ha usato per raggiungere quel risultato. E dopo
qualche tempo ci rendiamo conto che quello che ci sembrava un eroe in
realtà è un bugiardo". Sulle sue parole indagherà la Federcalcio
inglese, che intende convocare l'allenatore dei Gunners per avere
maggiori delucidazioni.
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