diggita

mercoledì 27 dicembre 2017

Truffa allo chef Barbieri: condannata la nigeriana che gli svuotò il conto

Inflitti alla truffatrice 1 anno e 10 mesi di reclusione con l’accusa di riciclaggio: violò la casella di posta elettronica e chiese dalla direttrice di una banca di accreditare soldi su un conto corrente. Per nulla insospettita, la dirigente aveva inviato la somma 

 

http://www.repstatic.it/content/localirep/img/rep-torino/2017/07/19/130205095-caf98631-1a8b-4ec5-9946-6e69a7029980.jpgTORINO - Era bastato violare la sua casella di posta elettronica per scoprire che lo chef Bruno Barbieri aveva l’abitudine di disporre bonifici bancari comunicando direttamente con la direttrice dell’istituto di credito. Una mano esperta, e sconosciuta, aveva incaricato così la dirigente di inviare 30 mila euro a una donna chiamata Valentina Iziengbe Omoregbe, residente a Torino. Conoscendo le abitudini dello chef stellato, la direttrice aveva provveduto a eseguire l’operazione. Poi, qualche minuto più tardi, alla banca era arrivata una nuova richiesta di bonifico, questa volta da 40 mila euro. La direttrice aveva preferito però avvisare Barbieri. E lo chef, sorpreso, aveva risposto di non saperne nulla e di chiamare la polizia. Troppo tardi, perché a Torino un uomo e una donna avevano appena effettuato 14 prelievi da altrettanti sportelli bancari per mettere le mani sui 30 mila euro del giudice di Masterchef. 

 

Il furto
Prelievi eseguiti nel giro di tre ore, da un minimo di 300 a un massimo di 8 mila euro (per un totale di 29 mila e 946 euro). La donna era Valentina Iziengbe Omoregbe, l’uomo era e resta ancora oggi uno sconosciuto. Per la Omoregbe, nigeriana di 33 anni, è arrivata nel frattempo la condanna alla pena di 1 anno e 10 mesi di reclusione con l’accusa di riciclaggio e al pagamento di 2 mila euro di multa: assistita dall’avvocato Manuel Perga, ha scelto il patteggiamento davanti al gup Stefano Vitelli. L’episodio, rievocato in Tribunale, risale al febbraio scorso. «Sono fuori città per un’emergenza familiare - era scritto nella mail che dall’indirizzo di posta elettronica di Bruno Barbieri era stata inviata alla direttrice della Banca Popolare dell’Emilia Romagna -, potete predisporre il pagamento di 30 mila euro nei confronti di...».
I soliti ignoti
La direttrice dell’istituto, ben sapendo che lo chef aveva l’abitudine di far eseguire operazioni di questo tipo attraverso una semplice mail, aveva quindi dato seguito alla richiesta del giudice di Masterchef senza interrogarsi a lungo su come comportarsi. Per nulla insospettita, la dirigente aveva pertanto inviato la somma indicata nella mail. Il sospetto che ci fosse qualcosa di strano, in realtà, alla direttrice era venuto qualche minuto più tardi, di fronte a un nuovo messaggio di posta elettronica con cui Bruno Barbieri chiedeva di inviare altri 40 mila euro alla stessa donna, Valentina Iziengbe Omoregbe. A quel punto era scattato l’allarme. Se la destinataria del bonifico è stata nel frattempo condannata (dopo essere stata individuata attraverso i filmati degli impianti di videosorveglianza degli istituti di credito), nulla ancora si sa dell’uomo che con lei aveva prelevato il denaro inviato dallo chef. E ancor meno si sa, come scrive il pubblico ministero Andrea Padalino nella richiesta di custodia cautelare a carico della nigeriana, degli autori «ignoti» della «intrusione informatica nella casella di posta elettronica di Bruno Barbieri». La truffa, sfortunatamente per lo chef, è riuscita. Anche perché, come si legge nelle carte dell’inchiesta, la donna che ha messo le mani sul suo denaro ha mostrato una «manifesta capacità predatoria» e un «agire criminoso spregiudicato e pervicace».

Nessun commento:

Posta un commento