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lunedì 9 ottobre 2017

Napoli, Sarri: "La Juve è favorita. Io da Berlusconi? Sarei durato poco"

Il tecnico della capolista in esclusiva alla Gazzetta in edicola oggi: "L'Inter sta tornando, Giampaolo è l'allenatore che più mi somiglia. Scudetto? Mi piacerebbe vincerlo fumando"



Il suo Napoli comanda da solo la Serie A e lo fa dalla prima giornata: 7 vittorie su 7, miglior attacco con 25 gol segnati e un gioco che incanta mezza Europa. Maurizio Sarri, però, predica calma. "La Juve attuale è la più forte degli ultimi 7-8 anni, ha un organico di grande qualità insieme ad un allenatore straordinario. Per me, resta la favorita anche stavolta", spiega il tecnico del Napoli in una intervista esclusiva a Mimmo Malfitano sulla Gazzetta in edicola oggi. Eccovi alcuni passaggi.
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Secondo anno consecutivo in Champions, segno che il progetto da lei avviato va avanti e potrebbe completarsi vincendo lo scudetto: ci sarà ancora Napoli nel suo futuro?
"A livello contrattuale sì, ma c’è una clausola che permette soluzioni alternative a me e alla società. In questo momento, però, è l’ultimo dei miei pensieri. Mi sento legatissimo alla città e a questo gruppo, poi so che le cose a un certo punto finiscono in maniera naturale". 

Quanti meriti ha Luciano Spalletti nel rilancio dell’Inter?
"È un allenatore top a livello europeo, ha dato entusiasmo e una solidità impressionante alla squadra in un mese e mezzo soltanto. Stanno tornando, sono stati competitivi da subito, era anche impensabile che l’Inter rimanesse fuori dai vertici per tanti anni".  
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Ha mai pensato che sarebbe potuto essere l’allenatore del Milan se Berlusconi avesse ascoltato i consigli di Arrigo Sacchi?
"Non sarei durato troppo se è vero quello che ho letto sulle sue intercessioni nel lavoro dell’allenatore. Un presidente che si comporta così difficilmente vince. Invece, lui ha vinto tantissimo, è stato un grande dirigente e, dunque, credo che quello che si dice di lui sia più leggenda che grande verità".
Qual è l’allenatore più vicino alle sue idee, al momento?
"Uno che interpreta il calcio alla mia maniera e fa cose importanti è Marco Giampaolo, che stimo come allenatore e come persona".
Baratterebbe il vizio del fumo con lo scudetto?
"A me piacerebbe vincerlo fumando".

 

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