Inflitti alla truffatrice 1 anno e 10 mesi di reclusione con l’accusa di riciclaggio: violò la casella di posta elettronica e chiese dalla direttrice di una banca di accreditare soldi su un conto corrente. Per nulla insospettita, la dirigente aveva inviato la somma
TORINO - Era bastato violare la sua casella di posta elettronica per scoprire che lo chef Bruno Barbieri aveva l’abitudine di disporre bonifici bancari comunicando direttamente con la direttrice dell’istituto di credito. Una mano esperta, e sconosciuta, aveva incaricato così la dirigente di inviare 30 mila euro a una donna chiamata Valentina Iziengbe Omoregbe, residente a Torino. Conoscendo le abitudini dello chef stellato, la direttrice aveva provveduto a eseguire l’operazione. Poi, qualche minuto più tardi, alla banca era arrivata una nuova richiesta di bonifico, questa volta da 40 mila euro. La direttrice aveva preferito però avvisare Barbieri. E lo chef, sorpreso, aveva risposto di non saperne nulla e di chiamare la polizia. Troppo tardi, perché a Torino un uomo e una donna avevano appena effettuato 14 prelievi da altrettanti sportelli bancari per mettere le mani sui 30 mila euro del giudice di Masterchef.
Il furto
Prelievi
eseguiti nel giro di tre ore, da un minimo di 300 a un massimo di 8
mila euro (per un totale di 29 mila e 946 euro). La donna era Valentina
Iziengbe Omoregbe, l’uomo era e resta ancora oggi uno sconosciuto. Per
la Omoregbe, nigeriana di 33 anni, è arrivata nel frattempo la condanna
alla pena di 1 anno e 10 mesi di reclusione con l’accusa di riciclaggio e
al pagamento di 2 mila euro di multa: assistita dall’avvocato Manuel
Perga, ha scelto il patteggiamento davanti al gup Stefano Vitelli.
L’episodio, rievocato in Tribunale, risale al febbraio scorso. «Sono
fuori città per un’emergenza familiare - era scritto nella mail che
dall’indirizzo di posta elettronica di Bruno Barbieri era stata inviata
alla direttrice della Banca Popolare dell’Emilia Romagna -, potete
predisporre il pagamento di 30 mila euro nei confronti di...».
I soliti ignoti
La
direttrice dell’istituto, ben sapendo che lo chef aveva l’abitudine di
far eseguire operazioni di questo tipo attraverso una semplice mail,
aveva quindi dato seguito alla richiesta del giudice di Masterchef senza
interrogarsi a lungo su come comportarsi. Per nulla insospettita, la
dirigente aveva pertanto inviato la somma indicata nella mail. Il
sospetto che ci fosse qualcosa di strano, in realtà, alla direttrice era
venuto qualche minuto più tardi, di fronte a un nuovo messaggio di
posta elettronica con cui Bruno Barbieri chiedeva di inviare altri 40
mila euro alla stessa donna, Valentina Iziengbe Omoregbe. A quel punto
era scattato l’allarme. Se la destinataria del bonifico è stata nel
frattempo condannata (dopo essere stata individuata attraverso i filmati
degli impianti di videosorveglianza degli istituti di credito), nulla
ancora si sa dell’uomo che con lei aveva prelevato il denaro inviato
dallo chef. E ancor meno si sa, come scrive il pubblico ministero Andrea
Padalino nella richiesta di custodia cautelare a carico della
nigeriana, degli autori «ignoti» della «intrusione informatica nella
casella di posta elettronica di Bruno Barbieri». La truffa,
sfortunatamente per lo chef, è riuscita. Anche perché, come si legge
nelle carte dell’inchiesta, la donna che ha messo le mani sul suo denaro
ha mostrato una «manifesta capacità predatoria» e un «agire criminoso
spregiudicato e pervicace».
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