Dalla vendetta degli ex giallorossi all'ennesima disfatta del Diavolo passando per Hamsik che supera Maradona e un'Inter prevedibile e priva di alternative: il meglio e il peggio del weekend del campionato di Serie A.
Voto 10... Alla vendetta degli ex romanisti
La Juventus soffre, ma non subisce più reti (731 minuti) e porta via il massimo contro la Roma. I protagonisti del successo sono Benatia, autore del gol-partita, e Szczesny che si esalta con una parata da tre punti su Schick al minuto 94: proprio due ex romanisti mentre il terzo, Pjanic, colpisce una traversa. La dura legge degli ex. E Allegri vince, ancora una volta, lasciando Dybala in panchina.
Voto 9... A Marek Hamsik, per sempre nella storia del Napoli
Marek Hamsik è il miglior marcatore della storia del Napoli.
Quel gol che sembrava non voler arrivare mai, il record eguagliato e poi
superato in una settimana costituiscono gli ingredienti di un Natale da
ricordare. Con 116 reti il capitano ha superato Diego Armando Maradona
ed è entrato definitivamente nella storia di questo club. Il rifiuto a Mino Raiola lo rende ancora più grande.
Voto 8... A Cristante e Barak, i centrocampisti goleador
Cristante è il giocatore dell'Atalanta
che ha segnato più reti in questa stagione in tutte le competizioni: 9
di cui 6 in campionato. Lo stesso bottino l’ha ottenuto Barak in Serie
A. L’ex Slavia Praga è il miglior marcatore dell'Udinese dopo la doppietta contro il Verona ed è una mezzala. Due sorprese, soprattutto la seconda, sul taccuino degli uomini mercato.
Voto 7... Al Sassuolo e al saluto di Cannavaro
Cinico, unito e vincente. È questo il Sassuolo di Iachini, un allenatore che ha dato la scossa in corsa sulla scia di Oddo (4 vittorie di fila) e Ballardini
(3 vittorie, 2 pari, 1 sconfitta). I successi consecutivi dei neroverdi
sono 3 e valgono una grossa fetta di salvezza. A questo va aggiunta
l’emozione del saluto a Cannavaro con le lacrime di Falcinelli durante
l’intervista, gli applausi del Mapei Stadium e gli abbracci dei
compagni.
Voto 6... Al ritorno a Napoli di Quagliarella
Vittima di stalking all'insaputa dei tifosi e trattato per anni come un traditore, ora che Napoli sa tutta la verità, Fabio Quagliarella
è tornato senza paura al San Paolo. Perché se è vero che il suo sogno è
stato spezzato troppo presto, la sua gente ha deciso finalmente di
riabbracciarlo anche da capitano della Sampdoria.
Ha segnato su rigore raggiungendo la doppia cifra di gol per il secondo
campionato consecutivo (cosa che non gli capitava dal 2010) e al
momento del cambio è stato applaudito da tutto il San Paolo.
Voto 5... Alla Roma negli scontri diretti
Quando il gioco si fa duro, alla Roma manca qualcosina. La
prestazione di Torino non è da buttare: anzi, i ragazzi di Di Francesco
escono consapevoli della loro forza dopo un finale arrembante.
Prendiamo, però, le prime 4 della classifica e guardiamo i risultati dei
giallorossi: 1-3 contro l’Inter e 0-1 contro il Napoli all'Olimpico,
0-1 allo Stadium con la Juventus. È questo il salto di qualità che la
Roma dovrebbe fare per poter competere fino in fondo per il primo posto.
Questione di dettagli: vero Schick?
Voto 4... Ai colpevoli di Mihajlovic
" Assurdo aver buttato via questi punti. Sono molto deluso, perché avremmo potuto gestire meglio il doppio vantaggio. Aver fatto questo risultato è solo colpa nostra: diciamo tutta la settimana di non fare falli stupidi per non andare in difficoltà con le palle inattive e nel primo tempo siamo riusciti a fare 7-8 falli! Salvo solo Iago e Sirigu. Tutti gli altri sono colpevoli, a partire da me. Niang e Belotti sono sicuramente colpevoli: sono quelli che fanno la differenza, devono farti vincere"
Sinisa Mihajlovic ne ha per tutti dopo il pari del Torino che
spreca una dote di due gol di vantaggio contro la SPAL. In particolare,
Belotti è protagonista di un episodio chiave nel finale: il suo colpo di
testa è deviato sul palo da Gomis, con il pallone che balla sulla linea
di porta e poi viene spazzato via da Viviani. Oltre al danno la beffa.
Voto 3... Allo scivolone di Cacciatore, da eroe a sciagura
Al minuto 85 Cacciatore segna un bel gol, la VAR convalida e il
2-2 sembra confezionato come un regalo di Natale. Invece, il dono lo
elargisce lui con uno scivolone sciagurato che spalanca la strada a Destro per la vittoria del Bologna al 90’. Da eroe a colpevole in 5 minuti.
Voto 2... Come i ko di un'Inter senza alternative
Da imbattuta a battuta due volte in una settimana, l’Inter si
riscopre vulnerabile e prevedibile. I nerazzurri sono privi di
alternative: dipendono dai gol di Icardi, dai guizzi dell’altalenante Perisic e con i centrocampisti segnano pochissimo. Gagliardini, Borja Valero, Brozovic, Joao Mario, Vecino e Candreva
hanno prodotto insieme la miseria di 5 gol. Le seconde linee
(emblematico l’ingresso di Dalbert) sono inadeguate o non ancora pronte.
L’obiettivo di inizio stagione era il quarto posto e tale deve
rimanere. La corsa sulla Lazio (a meno 4 ma potenzialmente a meno 1 dopo il recupero) parte dallo scontro diretto del 30 dicembre.
Voto 1... Agli ultimi minuti del Benevento
Dopo Bologna, Torino, Cagliari e Sassuolo, il Benevento si scioglie ancora nel finale contro il Genoa
e stavolta a causa dell'inspiegabile follia di Belec in uscita. I
sanniti per sfortuna, episodi arbitrali non felici e colpe proprie
buttano via un altro risultato negli ultimi minuti e questa costante fa
riflettere. L’unico punto resta quello targato Brignoli, l’altro
portiere dei campani, oggi ancora in panca. Il Milan fin qui ha un primato...
Voto 0... Al Milan di Donnarumma
Il Milan appunto. Da Montella a Gattuso
il Diavolo continua a sprofondare. Con il nuovo tecnico, che non più
tardi di una settimana fa minacciava le dimissioni, i rossoneri hanno
vinto una sola volta in campionato, hanno dato il primo storico punto al
Benevento e hanno perso tre volte. La squadra non segna, si demoralizza
alla prima difficoltà e non ha uno straccio di idea di gioco.
Donnarumma fa una papera utile solo ad alimentare il suo processo di
autodistruzione, dentro e fuori dal campo. Il problema, per lui e per
gli altri, è la testa. All’orizzonte c’è il derby.
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